venerdì 6 marzo 2015

Una carpa che fa la differenza


Carpa Koi, di ornamento e popolare in Giappone.

Cyprinus carpio dovrei scrivere, ma tutti comunemente la conosciamo con il nome di carpa comune, pesce d'acqua dolce.
Sapete quanti anni può vivere una carpa?? Fino a venti e di più e come dimensioni può toccare i sessanta centimetri di lunghezza, ma anche di più.

La carpa comune si ritiene originaria della Persia, della Cina, del Mar Nero e del Caspio. Benché non sia un pesce pregiato né particolarmente saporito, molti secoli fa è stata introdotta in Europa per la sua grande capacità d’adattamento ed è facile trovarla nei laghetti artificiali destinati alla pesca sportiva.

A lei piace
ricercare il cibo sul fondo, grufolando, mettendo il muso nel fango e aiutandosi con i quattro barbigli per localizzare il nutrimento. Durante la ricerca del cibo smuove molto materiale intorbidendo l'acqua e facendo salire a galla bollicine di gas formatesi nel fondale. 
E' un pesce molto forte e per questo si presta   a metafore e leggende di vario tipo.


Carpa d'oro al castello di Osaka, Giappone.
La carpa d'oro secondo una leggenda giapponese che racconta di una carpa divenuta così perchè si nutre del fondo di un corso d'acqua dove vi si deposita polvere d'oro.

Tatuaggio con carpa.
 Anche il culto del corpo e della leggenda incisa nella pelle vede nella carpa un animale di buon augurio, longevità, coraggio, forza e perseveranza.

Un’antica leggenda cinese racconta di una carpa coraggiosa e perseverante che riuscì a risalire la cascata situata sulla Porta del Drago, lungo il Fiume Giallo, superando ostacoli e spiriti malvagi.

Carpa che si trasforma in drago.
Gli dèi, impressionati da tanto coraggio, la trasformarono in un grande drago.

Drago cinese. Festa del Dragone per il poeta patriota Qu Yuan vissuto 300 anni prima di Cristo. Ogni anno il quinto giorno del quinto mese del calendario lunare cinese si festeggia con  regate di barche che hanno la prua a testa di drago. Yuan scrisse poesie nelle quali dimostrava l’amore per la sua terra e fu un grande combattente  per la libertà del suo paese. Ma quando capì che non c’era più nulla da fare preferì affogare nel fiume piuttosto che vederlo conquistato da altri.

Drago Nero nelle nubi, di Chen Jung XII° secolo - Quadro tratto dal paravento dei Nove Draghi, Hong Kong, Cina – Museo delle Belle Arti di Boston.

Sotto forma di drago la carpa acquisisce il dono dell’immortalità ed è divenuta il simbolo di chi aspira a compiere grandi imprese e non teme di affrontare le avversità della vita. Questo percorso iniziatico simboleggia il percorso dell’essere umano stesso che, se sviluppa in sé costanza e perseveranza, può emergere dalle bassezze della vita e divenire erudito e cosciente di sé, uomo superiore.

Per chi è appasionato di anime giapponesi storiche e vuole prendersi una "pausa da lettura" a tema, ecco qui un episodio della serie televisiva Sampei. Serie tratta dal manga di Takao Yaguchi e realizzata dalla Nippon Animation nel 1980; arrivata in Italia nel 1982. 
In questo episodio ci sono varie "pillole di saggezza":  tra arte e vita. Al minuto 21.06 circa, dunque sul finale, nel dialogo tra il nonno e Sampei riporto qui:" Sampei: Che forza di volontà il Signor Akey, ha seguito fino in fondo la sua convinzione e ce l'ha fatta. Nonno: Spesso nella vita è importante sforzarsi, specie se si vuole dare agli altri qualche cosa che sia bello, profondo e significativo". Capito il nonno??


Carpe di carta che volano.
In Giappone la carpa è anche un simbolo della virilità audace e in particolare è l’emblema dei fanciulli. Nel giorno della festa a loro dedicata, in maggio, si appendono carpe (realizzate in carta o in tessuto) in cima a un palo o sui tetti delle case.
 
Kintaro lotta con le carpe.

Secondo una leggenda la carpa è il più coraggioso dei pesci, perché risale a nuoto le cascate e accetta con dignità la morte inevitabile. In Giappone si dice che, a differenza degli altri pesci che tentano di fuggire, quando si trova sul tagliere la carpa non trema e rimane immobile. Allo stesso modo affronta la morte un samurai e così dovrebbe fare il vero uomo.

Kintarō, nell'immagine, è un eroe amatissimo nella tradizione giapponese, una sorta di piccolo Ercole che trascorre l’infanzia sotto le cascate a lottare contro le carpe, prima di intraprendere la Via del Samurai.

Uaaaau! Guarda dove può portare una carpa...
Tutta questa riflessione è partita  questo primo pomeriggio, quando mi cade l'occhio su di un acquario in un locale cinese nella ChinaTown della città.  Nell'acquario vedo delle carpe grassottelle nuotare e scivolare nell'acqua con una grazia e leggerezza meravigliose.





Carpe nell'acquario cinese.
Subito mi viene in mente una monotipia e tecnica mista che ho fatto qualche anno fa mentre stavo lavorando alla creazione delle illustrazioni per il libro illustrato da alcuni illustratori di Sarmede: Streghe e Maranteghe. (Per approfondire vedi post dedicato, qui nel Blog).


Illustrazione inedita.
E fin qui sembrerebbe tutto regolare. In realtà per me le carpe in quell'acquario sono state come il pezzo del puzzle mancante. 
Per comprendere è bene entrare nel processo creativo che mi ha portata a questa illustrazione. Non avevo un soggetto, tantomeno una foto o modello. Non avevo tema, perchè questa immagine nasce in un momento di pausa dall'intenso lavoro per le illustrazioni poi scelte per il libro. 

Tavolo di lavoro per la monotipia con colore ad olio.
Ho preparato il foglio con colori stesi con rullo. Ne ho fatti diversi di fogli in questo modo. poi li ho lasciati ad asciugare per un pò. Ho preso questo foglio, che mi ha attirato, perchè nelle macchie ci ho visto quello che vedete ora nell'illustrazione. Non sapevo che pesci fossero, nè se esistesse una specie così. E oggi, gli occhi negli occhi con quella carpa nell'acquario sono stati per me l'"effetto ahhh" di tutte le cose che trovano il loro giusto posto.

Ho studiato quei pesci mentre nuotavano nel piccolo spazio dell'acquario: i colori, i disegni, le geometrie, le proporzioni, il numero di pinne, i barbigli, i riflessi, i movimenti.
Terminati gli impegni della giornata mi sono catapultata nello schedario per trovare la mia illustrazione, che ricordavo solo a memoria. Che meraviglia: guardandola mi vedo le vere carpe che nuotano, viste nel pomeriggio.

E poi?? Cioè, questo indizio dove mi vuole portare? E da lì tutta la ricerca che ho condiviso con voi oggi. Dove sono arrivata? A tante consapevolezze, artistiche, scientifiche e del cuore. A comprendere il dono che Mamae Oxum mi ha portato oggi. Grazie.



















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