lunedì 7 aprile 2014

Donna: da una lettura a una riflessione; dalle piante alla medicina; dal rogo alla cattedra. (Articolo di Rose Contesse).

Ho da poco concluso la lettura della serie di libri di Ariana Franklin, la scrittrice inglese che ha lavorato come giornalista prima di dedicarsi alla ricerca storica e alla scrittura di romanzi. 

Si è affermata come autrice di bestseller a livello internazionale grazie alla serie che ha per protagonista Adelia Aguilar, anatomopatologa ante litteram nell’Inghilterra del xII secolo. Ariana Franklin è stata una delle firme più importanti del thriller storico.
 È morta il 27 gennaio 2011.

La serie che ha per protagonista questa donna speciale si sviluppa in quattro racconti che consiglio di leggere agli amanti del genere perché emozionanti e istruttivi allo stesso tempo.  

 
Adelia Vesuvia Ortese Aguillar detta “ La signora dell’arte della morte” cerca di applicare la sua scienza in questo periodo dove la donna era considerata ottusa, non degna di istruzione, soltanto macchina per il piacere dell’uomo e per far figli. 
 
Adelia viene educata da due genitori molto istruiti,anch’essi medici, aperti alle nuove conoscenze che avevano frequentato l’università di Salerno.  Anche questa giovane donna si forma alla prestigiosa Università di Salerno che accetta anche le donne e si specializza nello studio dell’anatomia e nella pratica della dissezione.


La Scuola Medica Salernitana è la più antica istituzione medievale nell’Occidente europeo per l’esercizio e l’insegnamento della medicina.
 La scuola, ai suoi esordi, nell’alto Medioevo, si confonde con l’esercizio della medicina monastica nella città, sulla quale, in seguito si innesta la medicina esercitata dai canonici e chierici delle cattedrali e delle sedi vescovili a vantaggio anche dei laici. Lentamente, ma progressivamente, la medicina laicale succede a quella esercitata dai religiosi, a mano a mano che i concili proibivano a questi ultimi l’esercizio medico fuori dei chiostri, applicando gravi sanzioni contro i trasgressori. La medicina laicale costituì un collegio di maestri e una corporazione di medici per la tutela dei loro interessi materiali e fece a Salerno un centro di studio per la medicina di fama mondiale.

La Scuola Medica Salernitana in una miniatura del Canone di Avicenna.

Adelia è un medico esperta di cadaveri di cui studia l’anatomia per risalire alle cause della morte. Per la sua fama viene richiesta da Enrico II, re d’Inghilterra, per risolvere delitti atroci che avvengono, anche per ignoranza e superstizione, in quel paese. A dispetto dei giudizi popolari dell’epoca che considerava le persone esperte conoscitrici dei poteri medicinali delle erbe e della patologia streghe o indemoniati, non è una strega ma un bravo medico che ha le conoscenze per curare chi è in vita e riconoscere i motivi che hanno portato alla morte, soprattutto a morti violente.

File:13th century anatomical illustration - sharp.jpg
Illustrazione del XIII secolo che mostra le vene.
 
In questo paese popolato da persone grette e ignoranti, da nobili che pensano solo al loro tornaconto e da una Chiesa corrotta ma dedita al potere dell’Inquisizione, la nostra eroina non ha vita facile e, amata dal popolo che aiuta gratuitamente, rischia più volte di essere bruciata sul rogo come strega.
La grettezza degli uomini di quel periodo costringono Adelia a fingere che non sia lei il medico ma un eunuco che l’accompagna e la difende da quando è partita dalla dotta città di Salerno.

Il Medioevo è stato un periodo in cui le conoscenze sulle piante si fermarono e quelle conoscenze che si erano accumulate nelle epoche precedenti furono gelosamente custodite nei cosiddetti “Giardini dei semplici”, ossia i giardini botanici dei monasteri dove i soli monaci avevano il “monopolio” delle conoscenze sulle piante e sui loro impieghi.
La conoscenza delle piante era riservata in quest’epoca ad alcune categorie del sesso maschile, specie per quanto riguarda l’uso e la conoscenza delle erbe medicinali. Alle donne, invece, questa conoscenza era moralmente e socialmente preclusa a causa dei luoghi comuni che hanno reso famoso questo periodo storico.

La donna non poteva curare pur avendo il sapere medico, un sapere tante volte maggiore di quello dei maschi, e la donna che aveva tale sapere era vista male dalla società, era la strega.
Rogo


Ma nonostante tutto la donna riuscì a recuperare la conoscenza perduta, specie quella medica, quella delle piante. L’uomo cercò di precluderle la conoscenza, ma fu vano, perché essa trionfò e acquisì la conoscenza. Bastò sapere alla donna per essere etichettata, per essere strega: per una religione era strega perché seguace di Bacco, per un’altra religione, come quella cristiana, era strega perché seguace del diavolo. 
Non è un caso che solo in Occidente siano stati consumati i roghi più grandi della storia. Molte morirono proprio perché giovani e belle e oserei aggiungere anche perché sapevano. Il solo medico del popolo, per mille anni, fu la strega. La gente di ogni condizione, e si può dire tutti, non consultava che la saga o saggia donna. Se non guariva, la insultavano, la dicevano strega. Ma in genere, per rispetto e paura insieme, la chiamavano buonadonna o belladonna, dal nome che si dava alle fate. Le capitò quel che ancora capita alla sua pianta prediletta, la Belladonna, e a benèfici altri veleni che usava, antidoti dei grandi flagelli del Medioevo che, somministrate con discrezione, hanno guarito spesso e calmato tanti mali.
Belladonna.
 

La lettura di questi libri mi ha portato molto a riflettere sulla condizione della donna a quell’epoca.
 Ma mi chiedo  ”solo in quell’epoca?”   Penso anche ai nostri giorni, a quanto la donna in molte parti del mondo sia considerata ancora un essere inferiore: le mogli bambine indiane e pachistane, le prostitute bambine dei paesi del Sudamerica, i continui femminicidi che avvengono anche nella “civilissima” Italia, le ragazze dell’Est costrette con la forza a prostituirsi sulle strade e magari vendute dagli stessi genitori…

Ma allora proprio niente è cambiato per la donna? 

E’ rimasta ancora un oggetto per il desiderio e per lo sfruttamento? Nooo!!!Non ci sto!!!Secondo me ciò che cambia il credito della donna nella società è l’istruzione che esse

vanno via via sempre più acquisendo, l’interesse che mettono in tutti i campi (politico, sportivo, manageriale…), il rispetto di se stesse e la fiducia nelle loro capacità. 
Questa è la dimostrazione che quella costola che Adamo ci ha donato non ci ha fatte diverse da lui, inferiori a lui ma degne di essere parte integrante e indispensabile nell'Universo.
 
Donna.