Ho da poco
concluso la lettura della serie di libri di Ariana Franklin, la
scrittrice inglese
che ha lavorato come giornalista prima di dedicarsi alla ricerca
storica e alla scrittura di romanzi.
Si è affermata come autrice di
bestseller a livello internazionale grazie alla serie che ha per
protagonista Adelia Aguilar, anatomopatologa ante litteram
nell’Inghilterra del xII secolo. Ariana Franklin è stata una delle
firme più importanti del thriller storico.
È morta il 27 gennaio
2011.
La serie che
ha per protagonista questa donna speciale si sviluppa in quattro
racconti che consiglio di leggere agli amanti del genere perché
emozionanti e istruttivi allo stesso tempo.
Adelia Vesuvia Ortese Aguillar detta “ La
signora dell’arte della morte” cerca di applicare la sua scienza
in questo periodo dove la donna era considerata ottusa, non degna di
istruzione, soltanto macchina per il piacere dell’uomo e per far
figli.
Adelia viene educata da due genitori molto
istruiti,anch’essi medici, aperti alle nuove conoscenze che avevano
frequentato l’università di Salerno. Anche questa giovane donna si
forma alla prestigiosa Università di Salerno che accetta anche le
donne e si specializza nello studio dell’anatomia e nella pratica
della dissezione.
La Scuola Medica
Salernitana
è la più antica istituzione medievale nell’Occidente europeo per
l’esercizio e l’insegnamento della medicina.
La scuola, ai suoi
esordi, nell’alto Medioevo, si confonde con l’esercizio della
medicina monastica nella città, sulla quale, in seguito si innesta
la medicina esercitata dai canonici e chierici delle cattedrali e
delle sedi vescovili a vantaggio anche dei laici. Lentamente, ma
progressivamente, la medicina laicale succede a quella esercitata dai
religiosi, a mano a mano che i concili proibivano a questi ultimi
l’esercizio medico fuori dei chiostri, applicando gravi sanzioni
contro i trasgressori. La medicina laicale costituì un collegio di
maestri e una corporazione di medici per la tutela dei loro interessi
materiali e fece a Salerno un centro di studio per la medicina di
fama mondiale.
La Scuola Medica Salernitana in una miniatura del Canone di Avicenna. |
Adelia
è un medico esperta di cadaveri di cui studia l’anatomia per
risalire alle cause della morte. Per la sua fama viene richiesta da
Enrico II, re d’Inghilterra, per risolvere delitti atroci che
avvengono, anche per ignoranza e superstizione, in quel paese. A
dispetto dei giudizi popolari dell’epoca che considerava le persone
esperte conoscitrici dei poteri medicinali delle erbe e della
patologia streghe o indemoniati, non è una strega ma un bravo medico
che ha le conoscenze per curare chi è in vita e riconoscere i motivi
che hanno portato alla morte, soprattutto a morti violente.
Illustrazione del XIII secolo che mostra le vene. |
In questo
paese popolato da persone grette e ignoranti, da nobili che pensano
solo al loro tornaconto e da una Chiesa corrotta ma dedita al potere
dell’Inquisizione, la nostra eroina non ha vita facile e, amata dal
popolo che aiuta gratuitamente, rischia più volte di essere bruciata
sul rogo come strega.
La grettezza
degli uomini di quel periodo costringono Adelia a fingere che non sia
lei il medico ma un eunuco che l’accompagna e la difende da quando
è partita dalla dotta città di Salerno.
Il
Medioevo è stato un periodo in
cui le conoscenze sulle piante si fermarono e quelle conoscenze che
si erano accumulate nelle epoche precedenti furono gelosamente
custodite nei cosiddetti “Giardini dei semplici”, ossia i
giardini botanici dei monasteri dove i soli monaci avevano il
“monopolio” delle conoscenze sulle piante e sui loro impieghi.
La
conoscenza delle piante era riservata in quest’epoca ad alcune
categorie del sesso maschile, specie per quanto riguarda l’uso e la
conoscenza delle erbe medicinali. Alle donne, invece, questa
conoscenza era moralmente e socialmente preclusa a causa dei luoghi
comuni che hanno reso famoso questo periodo storico.
La
donna non poteva curare pur avendo il sapere medico, un sapere tante
volte maggiore di quello dei maschi, e la donna che aveva tale sapere
era vista male dalla società, era la strega.
Rogo |
Ma
nonostante tutto la donna riuscì a recuperare la conoscenza perduta,
specie quella medica, quella delle piante. L’uomo cercò di
precluderle la conoscenza, ma fu vano, perché essa trionfò e
acquisì la conoscenza. Bastò sapere alla donna per essere
etichettata, per essere strega: per una religione era strega perché
seguace di Bacco, per un’altra religione, come quella cristiana,
era strega perché seguace del diavolo.
Non
è un caso che solo in Occidente siano stati consumati i roghi più
grandi della storia. Molte morirono
proprio perché giovani e belle e
oserei aggiungere anche perché sapevano.
Il solo medico del popolo, per mille anni, fu la strega. La gente di
ogni condizione, e si può dire tutti, non consultava che la saga o
saggia donna. Se non guariva, la insultavano, la dicevano strega. Ma
in genere, per rispetto e paura insieme, la chiamavano buonadonna o
belladonna, dal nome che si dava alle fate. Le capitò quel che
ancora capita alla sua pianta prediletta, la Belladonna, e a benèfici
altri veleni che usava, antidoti dei grandi flagelli del Medioevo
che, somministrate con discrezione, hanno guarito spesso e calmato
tanti mali.
Belladonna. |
La lettura di questi libri mi ha portato molto a riflettere sulla condizione della donna a quell’epoca.
Ma mi chiedo ”solo in quell’epoca?” Penso anche ai nostri giorni, a quanto la donna in molte parti del mondo sia considerata ancora un essere inferiore: le mogli bambine indiane e pachistane, le prostitute bambine dei paesi del Sudamerica, i continui femminicidi che avvengono anche nella “civilissima” Italia, le ragazze dell’Est costrette con la forza a prostituirsi sulle strade e magari vendute dagli stessi genitori…
Ma allora proprio niente è cambiato per la donna?
E’ rimasta ancora un oggetto per il desiderio e per lo sfruttamento? Nooo!!!Non ci sto!!!Secondo me ciò che cambia il credito della donna nella società è l’istruzione che esse
vanno
via via sempre più acquisendo, l’interesse che mettono in tutti i
campi (politico, sportivo, manageriale…), il rispetto di se stesse
e la fiducia nelle loro capacità.
Questa è la
dimostrazione che quella costola che Adamo ci ha donato non ci ha
fatte diverse da lui, inferiori a lui ma degne di essere parte
integrante e indispensabile nell'Universo.Donna. |
Molto interessante e...istruttivo
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