martedì 14 ottobre 2014

Un muro con le ali

Mattoni nel muro o muro di mattoni.
Quando qualche tempo fa al Centro di Accoglienza per Anziani  si parlava di portare gli incontri di Arteterapia Transpersonale con gli ospiti all'aperto per la bella stagione...
...ecco che un muro fece la differenza.

Il muro.
Un muro si può vedere come un ostacolo, come un limite, come un confine, a volte invalicabile. Certe altre può diventare il mezzo per contattare  quella parte vera che è in noi. Da qui, ha inizio un processo di trasformazione profondo.

L'utenza coinvolta in questo progetto ha un'età compresa  tra gli 80 e 90, con qualche 70 e qualche over-90. Ci sono dei casi di demenza di vario stadio e Alzheimer.

L'esperienza si è sviluppata in un crescendo di interesse e partecipazione:  all'inizio chi desidera aiutare la "pittrice" è raro: qualcuno preferisce sbirciare da lontano lo spettacolo che si sta compiendo lì fuori dalla finestra. Questo gesto del guardare, apparentemente semplice, se contestualizzato in una realtà mentale, fisica, emotiva in parte compromessa dalla malattia ha comunque una grande valenza.

La curiosità è un movimento interiore che lascia trasparire una risorsa, uno spazio creativo, un luogo "sano" all'interno del corpo e della mente.  Tutto ciò è facilitato dalla persistenza del contatto con la pittura, che è solo un medium, un pretesto, un'occasione per liberaere, seppur all'inizio in maniera minima, questo spazio armonico e creativo.

"Restare, arrendersi all'esperienza, apre le porte di un mondo e libera il potenziale creativo in esso racchiuso" (P.L.Lattuada)
La porta si apre.

Alcuni ospiti hanno accolto la proposta con piacere e partecipazione sin dall'inizio: hanno dipinto e la pittura è diventata anche pretesto per provare e "ri-provare" gesti e movimenti fisici accantonati da tempo e delle volte arditi e temerari. Il gesto calato nel corpo si fa movimento fisico, energetico, emotivo e mentale, ovvero si cala in tutti i livelli psicocorporei.
 Ad esempio: inizialmente la Signora R.,  che abitualmente cammina con l'ausilio di deambulatore, lo lascia in parte per raggiungere quella porzione di dipinto difficile da arrivarci stando appoggiata. Negli incontri sucessivi la Signora R. si immerge totalmente nel dipinto appoggiandosi al muro con entrambe le mani mentre dipinge.


Passo 1. Una mano salva l'altra.
Vorrei sottolineare l'importanza della continuità degli incontri, che permettono nel tempo di creare una relazione con le proprie qualità, di portarle nella relazione con l'altro, di farle poi fluire nel gruppo di lavoro e di presentarle al mondo circostante.

Passo 2. Il piacere della pitura dà la spinta per andare oltre i limiti fisici. Grazie anche alla collaborazione preziosa del personale di sala.

L'importanza del pubblico.
Il piacere della pittura aiuta a valicare confini fisici per raggiungere movimenti inaspettati.
Dipingere rispettando i confini del disegno esercitando l'orientamento spazio-temporale.

Intessere relazioni. La collaborazione per lo sviluppo del bello.
L'azione creativa immersi in una vibrazione armonica che nutre e trasforma.

Riscoprire il piacere che ancora è possibile, in questa stagione della vita, fare nuove scoperte. La percezione della densità della materia e di come una variazione minima produca un risultato completamente diverso.
Scoperte artistiche.

Qualche "dritta" tecnica affinchè il piacere della pittura ci porti ad un risultato anche bello da fruire.
 Un piccolo video per rivivere momenti preziosi e comprendere la valenza di un incontro di Arteterapia Transpersonale oltre le parole.

Il muro ha messo le ali e si è posato qui. 



Alcuni degli ospiti pittori con il murales finito.
  Un ringraziamento agli ospiti e alla struttura intesa anche come personale interno.          

1 commento:

  1. Bravissima e paziente l' insegnante...complimenti ai neoartisti!!!

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